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Il centro abitato di Pontey si divide in tante piccole frazioni sparse ai piedi del massiccio del Mont Avic sulla destra della Dora Baltea. Il paese ha sicuramente origini romane, il suo nome deriva infatti da “Ponticulus” ovvero ‘piccolo ponte’ probabilmente per la presenza di una costruzione del genere al tempo della colonizzazione ma di cui oggi non resta alcuna traccia. Nel territorio do Pontey è però tornata alla luce anche una tomba di epoca celtica.
Vista la particolare posizione geografica in cui sorge il paese, a ridosso del Mont Avic, durante l’inverno esso rimane costantemente in ombra per circa 2 mesi con temperature , mentre in estate è particolarmente soleggiato tanto che alla fine dell’anno le ore di sole si equiparano.
Pontey vanta la presenza di ben tre edifici religiosi di importanza storica: la cappella dell’Esaltazione della Santa Croce in località Bachet, la cappella dell’Addolorata in località Torin e la parrocchiale di San Martino risalente al 1400. Di quest’ultima è particolarmente apprezzabile il campanile a bifora che nel corso del tempo non ha subito modifiche ed è quindi originale del XV secolo.
Nei tanti villaggi che compongono il comune sono inoltre presenti varie case tradizionali, i rascad, fatte di legno ma con la base in pietra.
Attività tradizionale di Pontey era la realizzazione di macine per i mulini. Gli artigiani locali ricavavano le macine da grossi blocchi di roccia estratti dal monte Barbeston. Nei boschi, nelle caverne e lungo i sentieri della Valmeriana si possono trovare ancora diversi massi con macine appena abbozzate o pietre incavate, testimonianze di un’attività artigiana iniziata con i romani e portata avanti per secoli.